venerdì 27 gennaio 2012

venerdì, 09 ottobre 2009 
Se c'è una cosa che sono riuscita a dedurre da questi giorni tormentati, infiniti e strazianti è che "peggio di così non può andare" è una cosa che uno non può mai permettersi di dire. Perché sono infinite le possibilità e le modalità del "peggio". Vorrei andare in un posto che non esiste e pagare qualsiasi cifra mi possano chiedere per vedere anche solo un frammento di una mia immagine tra qualche mese. Un "frame" a caso, così. Mia che si innervosisce nel traffico delle sei. Mia che fa la coda in posta. Mia che fa un colloquio di lavoro. Mia che si taglia le unghie dei piedi. Un'immagine qualsiasi. Giusto per vedere come sarò. Come saranno le cose intorno a me. E' da tanto, tanto tempo che non passavo un periodo così. Perché non è un giorno, o qualche sfortunato giorno in cui tutto ti va male. Sono giorni, ormai mesi, che si ripropongono, tutti uguali, tutti maledettamente pesanti. Una pesantezza che mi assale e che non mi fa dormire la notte. Mille e un pensiero mi scorrono nella mente in ogni momento della giornata. Sento la testa pesante. Ed è insopportabile.  Vorrei andare in un posto dove una tizia, e sì dai, lascio qualche soldo anche a lei, ma vorrei che questa tizia mi dicesse solo una data. Chessò, una data qualsiasi. Per dire che tutto sarà finito. Che devo solo resistere fino a quel giorno. Ma è una cazzata, perchè qui non si parla di resistere. Conoscere lo stato delle cose e non essere in grado di modificarle, questa è la dannazione dell'essere umano. E certo puoi fregartene. Come me ne frego io. Dell'effetto serra, di un'alimentazione equilibrata, degli attentati a Kabul. Ma non puoi fregarti di ciò che la notte non ti fa dormire. E non diciamo stronzate. Una telefonata in questo istante non mi renderebbe felice. Soffro, e voglio stare sola. Perchè sono io la mia migliore interlocutrice. Solo io mi capisco. La sofferenza potrà anche essere comune, talvolta. Ma mai condivisa. Perchè, a ognuno tocca la sua. E a ognuno, le sue armi. Detto questo, vado a letto. Dormire, in questo momento credo sia la mia arma più efficace. 

Scritto e diretto da: miazalica a 02:07 | link | commenti (2) |

#1  09 Ottobre 2009 - 01:15
 
Anche io sono a favore della clonazione. Mi clonerei volentieri.
Sarei il mio migliore amico.

(rido troppo per il post su fabri fibra)
La mia homepage: http://misantropologia.splinder.com Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. Blocca questo utente Spo
#2  01 Novembre 2009 - 15:28
 
Quando riesci ancora a dormire, vuol dire che la cose vanno relativamente bene. Evidentemente godi della tua condizione di solitudine e solidarietà riflessiva. Approfitti della tua sofferenza per prenderti una pausa dal mondo. Quando sarai pronta farai da sola in modo che le cose vadano meglio, perché  andranno sempre peggio finché non reagirai alla tua "sindrome da piano inclinato". ps: aggiorna di più il blog, mangia molta nutella avanti ad <i>Up</i> della disney, e su youtube guardati i video di giurato.

D.
utente anonimo  

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