venerdì 7 dicembre 2012


"It’s five in the morning wherever you are
You’re learning a language, beginning with “far”
I’m glad you’re awake now, and picking your scars
We do it all backwards, wherever we are..."

sabato 1 dicembre 2012

Al servizio della demenza

Sono stufa. Stufa di svegliarmi alla stessa ora ogni mattina. Stufa di correre dietro il tram ogni mattina. Stufa di controllare il cellulare ogni cinque minuti per assicurarmi di non perdere chiamate finché non sono arrivata in ufficio. Stufa di trovare tutte le mattine gli altri già carichi alle loro scrivanie. Stufa di dover imparare da persone che non stimo. Stufa del loro vomitevole linguaggio. Stufa di dover preparare “PDL”, ché i piani, si sa, sono fatti per non essere rispettati. Stufa di comunicare solo con slide “sexy” che sennò cala l’attenzione del lettore. Stufa di dover “alleggerire il wording” che sennò il cliente non capisce. Stufa di eliminare gli incisi, che sennò il cliente si perde. Stufa di dover evidenziare i “key messages”, che sennò il cliente non ci arriva. Stufa di dover fare solo elenchi “MECE”, che sennò il cliente si scompensa. Stufa di trasmettere messaggi via “bullet”, che sennò la slide è troppo discorsiva. Stufa di inserire i “so what” che sennò non abbiamo le conclusioni. Stufa di dover sempre chiudere con i “next steps”, che sennò il cliente non ti richiama. Stufa di passare ore e ore del mio tempo ad allineare e distribuire verticalmente le caselle di testo, che sennò chissà che succede. Stufa di dover specificare “l’output” di ogni mia azione, che sennò il cliente fraintende. Stufa di dover chiedere sempre “feedback”, che sennò non saprei come migliorare. Stufa di dover specificare meglio la “problem definition” che sennò non sappiamo come risolvere il problema. Stufa di dover mostrare continuamente doti di “problem solving”, che sennò sono una fallita. Stufa di dover applicare la regola dell’80:20 per riuscire a far fronte alle “deadline” che incombono. Stufa di ricevere mail il sabato mattina. Stufa di riceverle la domenica sera. Stufa di questo vortice in cui sono finita, che plasma ed erode giorno dopo giorno pezzi di me stessa. Ed è un vortice da cui non si esce. Dopotutto, è dura restare autentici quando si è costretti a vivere al servizio di un cliente che, a giudicare dalle migliaia di accorgimenti che bisogna riservargli, risulta essere nient’altro che un totale demente.