Da quando abbiamo deciso di passare a Sky, la mia vita ha decisamente preso una piega diversa. Da temporanea disoccupata che sono, non ho potuto fare a meno di prendere in mano il telecomando per vedere come funziona sta cosa. E da quel giorno tutto è cambiato. Altro che scrivere articoli fino alle dieci di sera. Le mie giornate scorrono veloci. Chiusa in casa, pop corn e divano. E via, un film dopo l'altro. In queste ultime settimane devo aver visto qualcosa come 50 film, a un ritmo di due o tre al giorno, spaziando da "Il Circo" di Chaplin fino all'ultimo dei Coen, insomma una sfilza di decenni non indifferente. Ma ho anche scoperto la sezione "intrattenimento", che sostanzialmente disprezzo, eccezione fatta per tre imperdibili serie tv, da cui sono diventata del tutto dipendente: I Griffin, American Dad, e il Cleveland Show. Se può capitare che qualche film io non lo veda, che mi perda qualche servizio morboso di History channel, non può invece capitare che io mi perda una delle puntate di questi tre cartoni, i cui orari di messa in onda sono stati inseriti nella mia agenda allo stesso livello di importanza di "appuntamento dalla ginecologa". Non c'è niente da fare, mi scompisciano, mi sganasciano, mi fanno venir voglia di sposare tutti i loro ideatori contemporaneamente. Ma c'è un'altra cosa che mi piace parecchio di Sky. La possibilità di vedere i film in lingua originale. Ormai, quando per qualche motivo non è prevista quest'opzione, non riesco più a guardare nessun film. A parte che io sono cresciuta con i film in lingua originale e i sottotitoli in serbo-croato e quando ho sentito per la prima volta la tv italiana pensavo fosse uno scherzo, la cosa sconcertante è che se parli con un italiano medio e tiri fuori il discorso dei sottotitoli, quello ti guarda e ti dice "Hai idea di che scomodità dover leggere le frasette sotto? Che palle!". Già, il doppiaggio, per alcuni, rappresenta l'evoluzione di ciò che erano i sottotitoli. Il doppiaggio, invece, dovrebbe essere un crimine punito dalla legge. Non solo perché non posso sentire la voluttuosa voce di Johnny Depp, ma soprattutto perché gira e rigira per tutte le serie tv e per tutti i film trasmessi vengono usati in totale circa una ventina di doppiatori. Il risultato? Ve lo dico subito. Mentre stai guardando una scena terribilmente tragica di Schindler's List, in cui il vecchio Lowenstein viene assassinato con un colpo alla testa, ti accorgi che ha la voce del nonno Simpson, e la cosa non è più credibile. O ancora, d'un tratto ti rendi conto che il tenente DeWindt del Soldato Ryan ha la voce di Peter Griffin e da allora non fai altro che immaginare Peter Griffin con il suo doppio mento che cerca di svignarsela sotto le bombe e la cosa diventa piuttosto comica. O ancora peggio, da esaurimento nervoso, in un solo giorno scopri che la voce di Klaus il pesce rosso (tedesco) di American Dad è la stessa di Tim l'orso (russo) di Cleveland. E non solo, la stessa dello zio Arthur in A serious man e di Gus ne L'uomo che fissa le capre, due film che sfortunatamente ho deciso di vedere nello stesso giorno. Per non parlare del povero Ferruccio Amendola sfruttato come uno straccio multiuso da cucina. De Niro, Al Pacino, Bill Cosby dei Robinson, tutto lui. Persino il mastino napoletano (che non è un mastino napoletano ma un Dogue de Bordeaux) di Tequila e Bonetti! Voglio dire. Continuiamo così, facciamoci del male...
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