venerdì 27 gennaio 2012

martedì, 12 gennaio 2010
Le faremo sapere...  

Ecco qui alcune semplici regole e consigli per affrontare al meglio un colloquio di lavoro.
Regola numero 1: se vi chiamano per offrirvi un posto di lavoro alle 8 di mattina, e voi siete ancora nel riposato sonno che solo i disoccupati conoscono, non rispondete. Aspettate di svegliarvi, bere qualcosa e parlare un po' da soli con voi stessi. Se vi vergognate potete anche canticchiare. L'importante è non rispondere al potenziale datore di lavoro con la voce di chi è appena sveglio: oltre a sembrare un travestito (se siete donna) e un vecchio fumatore alcolizzato (se siete uomo), far sapere che alle 8 siete ancora nel vostro caldo lettuccio susciterà una tale invidia nel potenziale datore che mentre vi sta chiedendo se sareste disponibili per un colloquio sta già crocettando il vostro nome sull'elenco dei nomi che ha sottomano.
Regola numero 2: un colloquio di lavoro non si rifiuta nè si cerca di spostare mai. Perciò, se vi hanno chiamato per un colloquio e vi dicono se siete disponibili ADESSO, anche se siete immersi nel fango che avete portato dalle terme, anche se avete appena messo la tinta sui capelli, smettete di fare quel che stavate facendo e correte nel luogo indicato per il colloquio. Se vi chiedono se siete disponibili domani e domani è il matrimonio di vostro fratello, cercate di spostare il matrimonio. Altrimenti, onde evitare inutili screzi, al matrimonio mandate un sosia. L'importante è non mancare al colloquio.
Regola numero 3: cercate di capire bene dove si trova il luogo indicato per il colloquio. Non fidatevi della vostra memoria ma controllate in internet prima di recarvi sicuri in via delle Rosine che nella vostra testa avete sempre chiamato via della Rocca.
Regola numero 4: non fatevi prendere dall'agitazione prima di entrare. Se non trovate parcheggio, cercatelo ancora a costo di arrivare in ritardo. Prima di entrare a fare qualsiasi colloquio, quella vi sembra la cosa più importante della vostra vita, ma al 90% delle volte appena siete usciti da quel posto vi rendete conto che non è affatto il lavoro della vostra vita. Perciò, a conti fatti, meglio non prendere che prendere una multa in cambio di un posto di lavoro che non otterrete.
Regola numero 5: non vestitevi troppo eleganti. Fategli capire che avete altri colloqui in ballo e un posto è quasi vostro. Siete lì solo per sentire le opportunità che avrebbero da offrirvi. Una stretta di mano energica unita ad un bel sorriso è il migliore modo per fargli capire che avete letto il manuale in distribuzione nelle università.
Regola numero 6: rimanete concentrati, ma non fatevi prendere dall'ansia. Non siete davanti a dio, ma uno che ha fatto lo stesso colloquio un paio di anni prima di te. Diffidate di quelli che prendono troppo sul serio un colloquio di lavoro e ditegli che il lavoro vi serve come mezzo per vivere e non viceversa. Proponetegli una pausa di cinque minuti in modo da farlo calmare e poi riprendete il colloquio.
Regola numero 7: diffidate dei pazzi che prendono in maniera surreale un colloquio di lavoro. A domande quali: se lei fosse un animale, che animale sarebbe? oppure se lei dovesse rinascere, in quale periodo storico vorrebbe vivere e perchè? rispondete CANE alla prima (sarebbe troppo ovvio dire leone, il re della foresta) e poi anni Settanta. Se vi chiedono perchè ditegli che la qualità delle droghe era migliorata rispetto ai Sessanta. Rimarranno spiazzati e forse, si spera per voi, decideranno di finirlà lì con quel colloquio farsa. Infine, dite al vostro datore di lavoro che l'utilità di queste domande è pari all'utilità di sapere quante palle da tennis sono in aria in questo momento. Cazzo, ma vi hanno chiesto anche quello! Quindi niente.
Regola numero 8: all'intrmontabile domanda "Si descriva in 3 aggettivi" approfondita dalle migliori aziende con: "Si descriva in 5 aggettivi", dopo aver premesso che 3/5 aggettivi vi sembrano pochi per descrivere la vostra personalità complessa, scegliete 3/5 aggettivi ricordandovi di non pescarli dall'insieme dei seguenti aggettivi, che potrebbero essere malinterpretati:
sensibile (gay)
affabile (sottomesso)
onesto/a (pappamolle)
generoso/a (non sai fare i conti)
impulsivo/a (psicopatico/a)
introverso/a (potenziale serial killer)
determinato/a (banale)
ambizioso/a (manuale università, p.12)
riflessivo/a (moralista)
socievole (sei uno di quelli che esce la sera e fa tardi a lavoro)
puntuale (non sai ancora cosa significa lavorare dalle 9 alle 21)
testardo/a (bel tentativo di far passare un finto difetto per un pregio)
solare (guardi troppo The Club)
Regola numero 9: se nel corso del colloquio capite che il lavoro non vi interessa (capita spesso), divertitevi a dare risposte a sopresa, tipo (per gli aggettivi): taciturno, irascibile, maniacale, giustificandoli nella maniera più seria e convincente.
Regola numero 10: se al termine del colloquio non vi richiamano entro due settimane, provate a cambiare, a rotazione, uno dei tre aggettivi.

Scritto e diretto da: miazalica a 11:04 | link | commenti (1) |


#1   20 Gennaio 2010 - 21:03

 
Utilissimo questo vademecum, oltreché divertente.Ho capito perchè 9 volte su dieci non mi richiamavano: per loro ero un gay, pappamolle e potenziale serial killer !
Ciao,
Andrea
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