venerdì 15 febbraio 2013

Le regole: il caffè

1. Non ti scusare ogni volta, chiedendo un "caffè normale": con un semplice "caffè" il barista dovrebbe capire.

2. Il caffè macchiato è da vecchia. Il cappuccino da bambina viziata. Il caffè senza zucchero è la vera bomba.

3. Se ordini un cappuccino dopo pranzo, il barista ti chiederà cosa ne pensi del tuo soggiorno in Italia.

4. Non ci sperare: il cioccolatino che ti ritrovi nel piattino è fondente.

5. Il caffè marocchino è una mostruosità in tazzina. Uno schiaffo agli amanti del caffè, e ancor di più agli amanti del cioccolato.

lunedì 11 febbraio 2013

"Piccolo funzionario, questurino, tu non riuscirai mai a comprendere fino in fondo il significato del mio gesto, del mio sacrificio, con il quale io intendo riaffermare in tutta la sua purezza il concetto di autorità...incapaci!"
da Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

mercoledì 6 febbraio 2013

Parlare del mostro senza mai citarlo, questa è classe

"C'è davvero qualcosa di vizioso nel signore straricco che parla solo di quattrini, e promette agli italiani la restituzione di una certa sommetta, e la fa tintinnare in televisione. Qualcosa di vizioso e di arcaico, un rapporto di signoraggio e dunque di sudditanza, di dipendenza, di corruttibilità che non odora di libertà, non di dignità, non di democrazia.
Posto che i soldi sono importanti, lo sono in politica e lo sono nella vita di ciascuno, e che disprezzarli è un detestabile snobismo; disgusta, però, questo continuo farne il centro di gravità permanente, la quadratura del cerchio, il solo argomento (insieme al sesso) che merita una strizzata d'occhio, una gomitata d'intesa. Il concetto stesso di "idee politiche" - figuriamoci l'etica o la cultura o i diritti o quant'altro - svanisce in mezzo al puzzo disgustoso di una continua, ininterrotta compravendita di consenso, di fiducia, perfino di amore. Il losco intendersi tra il multimiliardario e i derelitti che gli danno credito concede a questi ultimi un sentimento soltanto, che è quello dell'invidia. Chi ha dignità e tiene in buon conto se stesso, non importa se povero o ricco, di destra o di sinistra, capisce che il solo possibile rapporto, con quel signore, è non avere con lui alcun rapporto. Starne alla larga. Chi lo tocca, o anche solo lo ascolta, diventa come lui".
Michele Serra

venerdì 1 febbraio 2013

Lettera di presentazione per il CV

"Sono del tutto inadatto a lavorare sotto stress e oltre l’orario di lavoro, a meno che non sia profumatamente pagato. Funziono secondo il principio: quanti i soldi, tanta la musica.
Sinceramente me ne fotto degli obiettivi della vostra azienda, se con il mio stipendio non riesco a coprire le spese e avere qualcosa in più per i vestiti, i libri, i viaggi, lo sport e altro tempo libero.
Allo stesso modo non mi interessano i problemi della vostra azienda e mi aspetto che adempiate regolarmente ai vostri doveri legali nei miei confronti, e che rispettiate tutte le festività e i giorni di ferie che mi spettano.
Reagisco solo agli stimoli positivi. Non chiudetemi con le stronzate sulla leadership, il problem solving e il teambuilding, perché se proprio volete fare le americanate, mi tocca chiedervi anche uno stipendio all’americana.
Infine sì, esistono lavori cui mi dedicherei con grande entusiasmo, ma purtroppo il lavoro che avete da offrirmi non è tra questi.
E con tutta probabilità me ne andrò dalla vostra azienda non appena avrò trovato qualcosa di meglio".