venerdì 27 gennaio 2012

mercoledì, 28 maggio 2008  
No, ma non può essere. Cioè, sono cinque anni che mi preparo a questa cosa (il mio ultimo giorno di lezione all'università) e improvvisamente, un mattino come tanti, vengo svegliata da un sms che dice: "Ou mia, ma che fine hai fatto? Oggi era l'ultima lezione..." E va bene che sono tornata a casa alle 4 e non contenta ho preso il taxi con L. e siamo ritornate da Giancarlo dove eravamo state fino a quell'ora, ma non so se ci capiamo. L'ultima lezione della mia vita, me la sono persa. So che a dirla così uno si prende male, ma insomma, sdrammatizzando, volevo solo gustarmela. Anzi, mi stavo giusto decidendo su quale sarebbe stato il migliore atteggiamento da assumere quel giorno e cioè:
- evidenziare questo fatto dell'ultima lezione facendo gesti eclatanti del tipo salutare tutti con un bacio in bocca, fare una domanda intelligentissima al professore ma col naso rosso attaccato al naso, fare un salto al mio solito bar, e finalmente confessare che gli sono ancora debitrice di una quarantina di caffè...e così via
oppure, semplicemente viverla come una giornata tipo di tutti questi anni: arrivare in ritardo, sbagliare aula, poi trovare quella giusta, sedermi e chiedere in prestito qualche foglio, chiedere in prestito una penna, chiedere, puntualmente, ogni settimana "scusa, ma com'è che si chiama già 'sto professore?", correre fino all'aula 2 per sentirmi dire "Corporate? Guarda che è appena finito..." eccetera.
Invece, così. Mi sono giocata questo evento. E pensare che alle 8 stavo uscendo dal Dr Sax e pensando che quasi quasi - non avessi avuto il trucco sbavato fino al mento e riuscissi a capire che quello non era un cocker, ma i miei stivali pelosi- quasi quasi, ero giusto in tempo per andarci a lezione. Ma è andata così. Non si piange sul gin lemon versato.
Morale della storia: MAI, MAI e poi MAI attendere l' "ultima volta" di qualcosa. Pensateci. L'avete mai fatta l'ultima scopata, per dire? Certo che no, da un giorno all'altro è finita e voi siete rimasti per giorni interi a pensare a com'era andata l'ultima volta...patetico (anche perchè puntualmente, era una volta triste o quantomeno una performance ridicola). O l'ultimo bagno dell'anno? Macchè, l'ultimo giorno prima di tornare a casa come minimo piove e se ti va bene c'è l'invasione di meduse e pescecani. Niente da fare, garçons. Mai prepararsi agli eventi, perchè senza che nemmeno uno se ne accorga, quelli che stavi vivendo, cazzo, erano già gli eventi.

Scritto e diretto da: miazalica a 13:21 | link | commenti |

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